Emilio Isgrò, artista e poeta noto per aver introdotto la cancellatura nei più diversi linguaggi dell’arte contemporanea, è stato il protagonista di uno dei laboratori che si sono svolti presso la Triennale di Milano. Insieme ai nostri ragazzi ha coperto con le sue cancellature parole e immagini di alcune pagine dei libri di Harry Potter. Nella sua poetica la cancellatura non è un atto né distruttivo né provocatorio ma piuttosto un atto costruttivo, un riportare a un nuovo senso e a nuova vita quello che è stato lasciato scoperto dopo un attento lavoro di selezione. Dice Isgrò: “Gli antichi latini dicevano che due negazioni affermano. Io dico, umilmente, che le mie cancellazioni sono una serie interminabile di negazioni, e dunque un sì infinito all’amore e alla vita. Insomma, tutto il contrario di ciò che appare.”