Fabio Giampietro ha portato in Triennale Milano le sue città surreali dove lo spazio bidimensionale della tela cede spesso il passo alla terza dimensione. I ragazzi hanno sperimentato l’elettrizzante esperienza della realtà virtuale: attraverso un visore hanno camminato dentro le opere di Fabio, tra grattacieli vertiginosi, voragini sotto i piedi e gatti equilibristi, in uno skyline futuristico e dall’atmosfera apocalittica. Dopo questa immersione hanno realizzato tele piccole e grandi apprendendo da vicino la tecnica pittorica dell’artista, utilizzando la pittura ad olio. Le ardite prospettive dei palazzi hanno dato forma a incredibili opere in bianco e nero. Dall’elaborazione dei lavori dei ragazzi è stata poi creata un’opera digitale, la “città Dynamo del futuro”, animata da scritte, disegni e altri elementi colorati.