Andrea ha introdotto i ragazzi della sessione adolescenti Italia-Spagna all’arte “phygital”, che unisce linguaggi fisici e digitali, proponendo ai campers una rielaborazione in chiave contemporanea di due icone della scultura classica.
Colorando una riga sì e una no di quello che sembrava un motivo decorativo optical, i ragazzi hanno visto pian piano apparire la propria versione colorata del volto della Venere di Milo in versione pop. In un’altra fase del lavoro Andrea ha stimolato i tanti aiutanti che si sono alternati nelle giornate al Camp raccontando loro l’importanza, in antichità, del lavoro di bottega, e invitandoli a creare un’opera monumentale: il “David dei 100”. L’opera è composta da sette tele che viste singolarmente e da vicino non svelano l’immagine che racchiudono, ma una volta installate e osservate dalla giusta distanza, ecco che appare una riproduzione in scala 1:1 del capolavoro di Michelangelo. L’ultimo giorno della sessione, emozionati, i campers hanno visto le sette tele unite, e la dimostrazione che ogni piccolo contributo e il lavoro di squadra possono dare vita a qualcosa di grandioso!
Nel 2024 Crespi torna a collaborare con Dynamo Art Factory: In the Sea of Emotions è un’opera che immerge lo spettatore in un oceano di sensazioni attraverso l’uso sapiente del motivo optical, tipico della produzione di Andrea Crespi. Ispirato dal contesto marino durante un workshop con le famiglie di Dynamo nel resort di Riva degli Etruschi, Crespi dipinge due delfini che emergono da una danza ipnotica di linee, creando un gioco di illusione ottica e movimento perpetuo. Le linee sinuose sono arricchite da una pittura astratta che esplora un’ampia gamma di sfumature di blu, evocando le profondità del mare e il continuo mutare delle onde aggiungendo così una dimensione emotiva all’opera e riflettendo la calma dell’acqua ma anche la sua imprevedibile natura. Le figure dei delfini, apparentemente semplici, richiedono un’osservazione attenta per essere pienamente comprese, suggerendo una critica alla superficialità della percezione contemporanea. Crespi invita lo spettatore a fermarsi e ad immergersi nel dettaglio, sfidando la tendenza a guardare solo in superficie.