Novanta formelle in rame rappresentano frammenti di natura sospesi nel tempo.
Ogni ragazzo ha raccolto elementi vegetali immortalando parti del paesaggio di Dynamo sulla propria lastra.
Il lavoro che Federico Gori ha fatto con i campers parla del passaggio del tempo che rende incontrollata e imprevedibile l’evoluzione delle opere.
Il rame, che per eccellenza, è simbolo del cambiamento naturale e dello scorrere del tempo, è stato dipinto e ossidato dando inizio a un processo di metamorfosi.
Attraverso la tecnica del frottage i ragazzi hanno catturato la morfologia di un tronco ottenendo così la traccia della sua “superficie”.
L’esperienza artistica che genera un’immagine definita e allo stesso tempo dinamica diventa un gesto del “custodire” che blocca nel tempo il ricordo di un frammento di natura.