La lunga e coloratissima estate 2021 a Dynamo Camp si chiude con tre artisti che hanno permesso ai genitori dei bambini con patologie neurologiche complesse, di vivere un’esperienza creativa unica, in cui mettere in gioco le proprie emozioni e riscoprire le proprie risorse.
Pierluigi Calignano, attraverso le tecniche che caratterizzano le sue opere, ha accompagnato i genitori in un viaggio nella materia e nel colore, a cavallo fra rigore metodologico ed estro creativo. Così se le pieghe sulla carta hanno assunto colorazioni diverse seguendo geometrie tanto studiate quanto casuali, combinazioni di tasselli di tela hanno dato vita a mosaici psichedelici. Nel lavoro dei rotanti gocce di acrilico tra le pieghe di un foglio hanno creato perfetti giochi di simmetrie. Frammenti in legno colorato hanno infine composto una lunga struttura concatenata che lega l’intervento di ogni genitore a quello degli altri, a simboleggiare il senso di comunità e vicinanza vissuto attraverso l’esperienza a Dynamo.
Mario Branca ha portato al Camp il suo mondo di sculture ispirate alla natura, scegliendo di utilizzare il rame, materiale legato alla storia di Dynamo i cui edifici sorgono su un ex stabilimento metallurgico.
I genitori, guidati dall’artista, hanno potuto sperimentare l’intero processo di realizzazione delle sculture: dal taglio delle lastre alla modellazione delle foglie, dall’assemblaggio dei pezzi alla saldatura a fuoco. Un filo sottile è stato usato per modellare parole che hanno dato voce a un dialogo sull’immaginazione in una scultura che è una vera e propria poesia per immagini. Grazie alla collaborazione del gruppo ha preso forma un paesaggio brulicante fatto di foglie, nidi, piccoli funghi, svolazzanti farfalle ed una vorticante Alice nel paese delle Meraviglie, che si intreccia con le parole dei genitori che raccontano le emozioni più profonde.
L’ultimo protagonista dell’estate, Matteo Fatto, ha fatto entrare mamme e papà dentro il fascinoso mondo della pittura ad olio. Inizialmente i genitori hanno scattato delle istantanee con dei dettagli di ispirazione e, dopo un dialogo con l’Artista sui concetti di arte, colore, paesaggio e immagine, ogni partecipante ha lasciato una traccia di sé su tre tele, preparate alla maniera rinascimentale. I dipinti racchiudono le impressioni, le emozioni e le immagini che ogni genitore ha riportato in maniera gestuale, descrittiva o astratta sulle tele. Gli stracci usati per la pulitura dei pennelli sono diventati tre ulteriori lavori, complemento degli altri, che testimoniano il processo in divenire dei giorni di laboratorio.