Emilio Isgrò (Barcellona Pozzo di Gotto, 1937) è un artista e scrittore italiano noto per il linguaggio artistico della “cancellatura”. Negli anni sessanta esordisce con le prime cancellature su enciclopedie e libri contribuendo alla nascita della poesia visiva. Artista concettuale e pittore – ma anche poeta, scrittore, drammaturgo e regista – Emilio Isgrò è uno dei nomi dell’arte italiana più conosciuti a livello internazionale tra XX e XXI secolo. A partire dagli anni Sessanta, Isgrò ha dato vita a un’opera tra le più rivoluzionarie e originali, che gli ha valso diverse partecipazioni alla Biennale di Venezia (1972, 1978, 1986, 1993) e il primo premio alla Biennale di San Paolo (1977). Emilio Isgrò dal 1956 a oggi vive e lavora a Milano, salvo una parentesi a Venezia (1960-1967) come responsabile delle pagine culturali del Gazzettino. Il potere del dialogo è alla base dell’arte di Emilio Isgrò; tutti i lavori che realizza nel corso della sua carriera si basano sul culto delle parole e sui significati che queste possono assumere se manipolate attraverso il gioco dell’arte, la cui forza è proprio quella di ridisegnare la realtà.