Artista Italiano nato a Vicenza nel 1965.
Nel 1983 ha studiato presso la facoltà di architettura di Venezia seguendo il corso di fotografia di Italo Zannier e influenzato dal lavoro di Diane Arbus incomincia una ricerca personale sul tema della diversità e dell’alienazione. Nel 1989 viaggia il Messico studiando le pitture muraliste, lì vive due anni mentre lavora presso lo studio Norten. I suoi primi lavori a olio sono datati in questo periodo.
Gli anni Novanta si caratterizzano per una spiccata sperimentazione materica con elementi espressionistici che lo portano verso l’attuale definizione del suo stile. Nelle sue immagini, frutto di una instancabile elaborazione della materia pittorica, i ritratti e le figure spettrali rimandano al linguaggio e all’opera di autori come Bacon e Dubuffet.
Fantini utilizza icone conosciute come quella di Mikey Mouse, che, insieme ad altri stereotipi della comunicazione, divengono non l’emblema di espressioni di massa, ma reperti archeologici di un passato e di un’infanzia cui si guarda con nostalgia. Ad immagini chiaramente delineate, perfettamente riconoscibili, si alternano figure dai contorni fluidi, alla bizzarra precisione dei prismi geometrici fanno da contrappunto indecifrabili notazioni calligrafiche. Entro i confini di stanze dalla prospettiva mobile, somiglianti per molti versi ai palcoscenici dei teatrini per marionette, Fantini inscena il proprio racconto.