Relazioni e Narrazioni: le connessioni di Carlo Colli e la Pop Art di Melkio
Gli ultimi mesi di attività del 2021 in Art Factory hanno dato luogo a due workshop indirizzati a genitori e bambini, svolti durante una sessione al Camp e due giorni di incontri in Triennale Milano.
Il primo artista, Carlo Colli, siciliano di nascita e fiorentino di adozione, ha portato a Dynamo Camp il suo progetto “Recompose”: una riflessione sulla relazione imprescindibile che esiste tra l’oggetto e lo spazio che lo accoglie. Il laboratorio rivolto ai genitori della sessione famiglie, ha permesso loro di sperimentare i processi del linguaggio pittorico che caratterizzano la produzione dell’artista.
Ciascuno di loro ha messo per iscritto parole che evocano il concetto di relazione. Le loro riflessioni hanno toccato dinamiche inter-familiari, il rapporto con i propri figli e le relazioni venutesi a creare durante i giorni trascorsi a Dynamo. I fogli sono stati poi strappati e “ricuciti” con il nastro americano. Le opere create celebrano il “tempo necessario” alla loro realizzazione e prendono il titolo proprio da questo.
Ogni gruppo ha infine installato il proprio lavoro decidendo insieme la rispettiva collocazione e creando, sempre col nastro adesivo, dei collegamenti che riportano al concetto di legame. Le tracce prolungate e libere di espandersi al di fuori dai confini del foglio sono espressione di quel dialogo e relazione insito tra l’opera e lo spazio che la accoglie, tra oggetto e fruitore, tra gli esseri umani e l’ambiente. Un progetto artistico che insegna l’importanza del concetto di relazione, in ogni contesto e in ogni fase della vita.
Negli spazi di Triennale Milano, Melkio ha coinvolto i ragazzi in un divertente laboratorio di Pop Art narrativa.
Con la guida dell’artista genovese, noto per il suo linguaggio pop, i giovani ospiti si sono immersi in un immaginario onirico, dando vita ad una storia popolata da personaggi fantastici.
Le fantasie dei ragazzi hanno animato la matita di Melkio che in tempo reale ha dato forma alle loro parole. Le tele, inframmezzate da linee e colori, si sono riempite di sagome di personaggi che strizzano l’occhio alla cultura giapponese contemporanea e ad oggetti di uso quotidiano che, decontestualizzati, assumono una connotazione surreale.
Robot, cartoons, uomini-sushi, pirati e esploratori dello spazio si affollano sulle tele in un caos divertente e colorato. Uno spazio dove sogno e realtà si mescolano e dove tutto diventa possibile.